Le destinazioni princiali da visitare in Iran

Isfahan, la metà del mondo

Isfahan, la bella città famosa come la metà del mondo è la destinazione piacevole situata al centro dell’Iran in una provincia omonima con il clima arido e l’ambiente composto da deserti e steppe e le precipitazioni minime annue.

Scia Abbas I, il Grande, dopo aver riunificato il Paese, fondò la dinastia Safavide e poi scelse l’Isfahan dopo Qazvin come la capitale principale della sua dinastia al centro dell’Iran per liberarci da ogni sovranità straniera. Egli ordinò la costruzione dei palazzi e monumenti e delle moschee idonei i quali sono gli esempi prestigiosi dell’arte islamico-iraniana.

L’architettura sponente d’Isfahan rappresentata nella struttura dei ponti Sio-se Pol e Khaju sul fiume Zayandeh Rud (il fiume che dà la vita), negli affreschi e nelle pitture splendidi delle residenze reali come i monumenti di Chehel Sotun(40 colonne), Hasht Behesht(8 paradise) e Ali Qapu(il cancello grande), nella viale Ciarbagh con ampi marciapiedi pavimentati, nella cattedrale sontuosa di Vank, nelle grandiose moschee Jame’, di Sceicco Lotfollah e d’Imam stupisce ogni visitatore.

La bella piazza Naqsh-e Janhan(l’immagine del mondo) a forma di rettangolo si trova al centro storico della città d’Isfahan costruita nel VII Sec. d.C. Questa piazza viene inserita tra i patrimoni culturali dell’umanità dell’Unesco nel 1979 insieme ai monumenti risalenti al periodo Safavide che la circondano; la moschea d’Imam al sud con le grandiose piastrelle di maiolica intarsiate di sette colori e con le curve delle arcate e le cornici d’ingresso, il palazzo d’Ali Qapu all’ovest ornato dagli imponenti disegni e dalle celebri pitture dove veniva utilizzato per gli incontri reali con gli ambasciatori e con i visitatori importanti. La moschea dello Sceicco Lotfollah all’est ricoperta dalle decorazioni stupefacenti a mosaico e dagli epigrafi splendidi. Il portone di Qeisarie al lato settentrionale della piazza che apre verso il Bazaar grande d’Isfahan. La piazza fu circondata dalle stanze tutte della stessa forma collocate in due piani. Dietro ad ogni stanza furono dei corridoi che conducevano al Bazaar dove ci sono le botteghe degli artisti di Isfahan che creano le magnifiche opere artistiche e gli artigianati lavorando il legno intarsiato, i metalli smaltati, il vetro e le stoffe stampate.

La piazza di 500 *165 metri quadrati veniva utilizzata per il gioco del polo(Ciogan), le parate militari dell’esercito, gli incontri collettivi fra il re e la gente. Si può confessare che il complesso della piazza è un miscuglio unico di bellezze storiche e architettoniche iraniano- islamiche. Si può fare il giro della piazza o a piedi o su una carrozza e poi fare chiacchiere con gli abitanti di Isfahan in una delle case di te’ attorno alla piazza.

La moschea Jame’, dove riflette l’arte bizantina e classica nella forma di un edificio islamico tradizionale, era un centro religioso della città 13 secoli fà nel periodo Selgiuchide, ma oggi non sono rimaste delle origini. Cioè la struttura semplice del primo veniva cambiata e abbellita con le varie tipi di decorazioni durante le dinastie Deylamì, Selgiuchide, Gurkanide, Turkmena, Safavide e Qajar. La moschea comprende le cupole di Nezam al- Molk e Taj al- Molk, il cortile centrale quadrato con 4 portici, la madrasa Mozaffari e il Mihrab d’Oljaitu, uno dei più splendidi del mondo.

La maggior parte degli abitanti di Isfahan è musulmana, ma ci vivono anche gli armeni nel quartiere nominato il Nuovo Jolfa. La gente armena ha il legame profondo con la sua terra d’origine e lo si capisce dai nomi scelti per i caffè e i negozzi del quartiere come il caffè Ani, preso dal nome dell’antica capitale dell’Armenia occidentale, la pasticceria Akhtamar, l’isola sul lago Van e il supermercato armeno chiamato Ararata.

Camminando nel quartiere armeno si può ammirare la grandiosa cattedrale di San Salvatore o Vank, la quale sarebbe la prossima iscrizione nell’elenco dei patrimoni culturali dell’Umanità dell’UNESCO. Gli affreschi sontuosi ad olio sulle mura e il soffitto dorato nella parte internale della cupola sono ammirabili. L’architettura della cattedrale di Vank è una straordina sintesi fra le arti islamica, armena e europea.

Nella provincia d’Isfahan ci sono ancora numerose attrazioni culturali e naturali come la città antica di Kashan con la storia di 7000 anni della collina(tepe) archeologica di Sialk. Kashan anche possiede il giardino Fin, uno dei giardini persiani iscritti nella lista dei patrimoni culturali dell’Umanità dell’UNESCO. Le case di Tabatabaii, Abbasi e Brujerdi sono ben decorate dalle sale ornate dai disegni desertici, dai cortili internali, dai soffitti alti e dalle finestrine colorate. La grande moschea di Aqa Bozorg con l’architettura elaborata insieme al Bazaar tradizionale della città sono da visitare.

Gli appassionati della natura possono passare almeno un giorno nel deserto impressionante di Kavir, una distesa di sabbia e sale, godendo di bellezza assoluta del posto, silenzio profondo e straordinarie oasi. Non ci si può ritenere completo il suo viaggio in Iran senza aver sperimentato almeno una volta l’avventura dei deserti. L’esperienza di camminare sulle sabbie di uno dei 25 deserti più vasti del pianeta attraversando le dune da Garme a Anarak e visitando le scene magnifiche naturali come il trasporto eolico di sabbie sarebbe fantastica. La visita del lago di sale e delle forme ottagonali desertiche e del caravanserraglio dello Shah Abbas insieme alle colline dorate e gli orizzonti infiniti a kavir di Maranjab e kavir di Mesr e Jandaq è raccomandabile.

Il villaggio turistico d’Abianeh è un bellissimo borgo antico trovatosi ai pendii del monte Karkas. Le case di questo villaggio con balconi e finestre allo stile tradizionale sono state costruite dai mattoni crudi d’argilla e creano uno spettacolo a colore ocra che attira i numerosi turisti ogni anno. Gli abitanti del villaggio hanno mantenuto costanteme il loro costume tradizionale; le donne indossano una sciarpa lunga di colore bianco con i fiori rosa o rossi stampati ed anche una gonna sotto il ginocchio e gli uomini si vestono i pantaloni sciolti e lunghi di colore scuro.

Yazd

La città di Yazd, il capoluogo di una provincoia dallo stesso nome si trova nel centro dell’Iran tra due deserti: dasht-e Lut ad est e dasht-e Kavir al nord.

Yazd, la città a colore di terra fatta dai mattoni di fanghi, è il simbolo degli sforzi umani per controllare le costrizioni imposte dalla natura desertica. Le tecniche tradizionali adoperate nell’architettura come le strutture dei Qanat, delle Torri del Vento (Badgir) e dei ghiacciai stupiscono ogni visitatore. Il concetto tradizionale viene espresso nell’autenticità dei labirinti delle vie strette con le mura alte e della struttura dei Sabat e nei colori variegati delle finestrine e nei disegni raffinati adoperati nelle case antiche.

Yazd è la prima città dei mattoni e la seconda città storica nel mondo dopo la Venezia la quale è stata inserita tra i patrimoni culturali dell’Umanità dell’UNESCO nel 2017. La magnifica moschea Jame’, l’Hammam di Khan, la prigione di Alessandro, il giardino di Dolat Aabad con la sua torre del vento di 33 mela madrasa di Ziaeie, lri d’altezza, le case tradizionali come Khane Lari e Ameri, il complesso d’Amir Chakhmaq, il museo d’acqua, i qanat e i serbatoi (AB Anbar), ecc sono altre attrazioni della città.

Yazd è famosa per i suoi dolciumi tra i quali sono Baqlava, Qottab, Haji Badami, ecc e anche ci si considera come il centro di produzione tessile e i turisti possono scegliere vairie stoffe e Terme di Yazd come souvenir.

Yazd gode di un’eredità plurireligiosa e i musulmani convivono con un gruppo grande della minoranza zoroastriana. Vi si trova la più vasta comunità di zoroastriani dell’Iran e al centro della città si può visitare il tempio del fuoco zoroastriano. Secondo la religione zoroastriana, non si deve contaminare nessuno degli 4 elementi, quindi loro utilizzavano le torri di Silenzio dove venivano riposti e lasciati i cadaveri a decomporre dalle forze della natura (da parte degli uccelli).

Tra altre attrazioni della provincia di Yazd, ricordiamo che due fra 9 giardini persiani ci si trovano: Bagh-e Dolat Abad e Bagh-e Phlevan pour.

Il cipresso sempre verde di 4000 anni con l’altezza di 25 metri a Abarghu nella provincia di Yazd è un bel simbolo di resistenza della vita contro la natura desertica. Il cipresso nei disegni di Persepolo era il simbolo di eternità reale nel periodo Achaemenide.
La città di Meibod nella provincia di Yazd è famosa non solo per le sue attrazioni storiche come la fortezza di Narin Qale con 7000 anni, ma anche per la sua brillante industria ed economia sopratutto per il prodotto delle piastrelle e ceramiche. Il ghiacciaio e la piccionaia sono tra le altre attrazioni di Meibod. La città di Meibod dista 54 km da Yazd.

Teheran

Teheran, la capitale dell’Iran, si trova nella provincia omonima quasi al centro-nord del Paese. Una città caotica, ma nello stesso tempo abbastanza affascinante per i suoi musei, palazzi, giardini e mercati tradizionali o moderni tra i quali sono i complessi dei palazzi Golestan, Sa’ad Abad e Niavaran, i musei Nazionale e l’Arte Islamica, il museo dei gioielli reali, il museo dei tappeti, i vari giardini come Laleh, Mellat, Abo Atash e il ponte di Tabia’t (Natura), le torri Milad e Azadi, i tunnel Tohid e Niayesh e il gran Bazaar tradizionale con il labirinto dei negozzi. Si può dire che Teheran a primavera è un pezzetto del paradiso. La monte d’Alborz al nord ci abbraccia e la pista da sci di Tochal ospita i numerosi turisti appassionati agli sport invernali. I mausolei di Imamzadeh Saleh e Abdol Azim e il santuario d’Imam Khomeini sono i centri religiosi della città. Teheran è un buon esempio per la convivenza dei credenti delle religioni. Nella via 30 Tir, ci sono una moschea dei musulmani ed anche due chiese dei cristiani, una sinagoga degli ebrei e il tempio del fuoco zoroatriano.

Teheran è la sede degli istituti presidentali, dei ministeri e degli organi governativi e ospita quasi la metà delle attività industriali del Paese, soprattutto legate al settore automobilistico, alle apparecchiature elettriche ed elettroniche, allo zucchero, alle armi, al tessile, al cemento e ai prodotti chimici. La popolazione della città è cresciuta in modo esponenziale e ogni giorno verso 12 millioni degli abitanti ci commiutano o via trasporti generali come la metropolitana o bus rapidi o via i trasporti personalizzati.

Shiraz, la città delle rose e dei lusignoli

Shiraz è il capoluogo della provincia di Fars nel Sud-Ovest dell’Iran e si trova nelle pendii dei monti di Zagros dove gode di una clima temperato subcontinentale con estati calde e inverni miti. Karim Khan Zand, il fondatore della dinastia Zand, ci scelse come la sua capitale dal 1750 al 1794, poi la capitale dell’Iran venne trasferita a Teheran nel periodo Qajar.

Shiraz è il centro dei poeti, dei filosofi, dei mistici e degli artisti con fama mondiale, tra i quali importanti nati a Shiraz ricordiamo i poeti come Sa’di e Hafez, il mistico Ruzbehan e il filosofo Mulla Sadra.

Shiraz oggi viene considerata tra i centri del turismo medicale dell’Iran e appartiene 34 ospedali specializzati e superspecializzati e ogni anno ospita molti pazienti iraniani o stranieri specialmente dai paesi della regione. L’ospedale Namazi è famoso per gli impianti degli organi.

La provincia di Fars ha più di 4500 anni di storia alle sue spalle e le sue città principali si situavano lunghe le importanti vie del sud dell’Iran come Bishapur a Estakhr durante il periodo Sassanide e Susa a Persepoli e a Passargade nel periodo Achaemenide.
L’architettura e l’arte della provincia di Fars e particolarmente della città di Shiraz e d’intorni si dividono in due parti: il periodo pre-Islamico e il periodo Islamico.

Vicino a Shiraz ci sono le attrazioni archeologiche e i luoghi mitici e spettacolari i quali risalgono al periodo pre- Islamico, quando c’era il gran impero del mondo, cioè gli Achaemenidi. A Passargade, la prima capitale dell’impero Achaemenide fondata da Ciro, il Grande, ci si può divertire della visita dei primi giardini persiani e dei palazzi colonnati ed anche della tomba solitaria e gloriosa di Ciro e sua moglie. Persepoli, la capitale primaverile e solenne degli Achaemenidi con le sale grandiose e i disegni e bassorilievi particolari riflette l’arte e il talento dei persiani di quel tempo. Per visitare altri capolavori funerari scolpiti nella roccia, vi consigliamo di organizzare un giro a Naghsh-e Rostam dove ci sono le tombe di Dario I, Serse I, Artaserse I e Dario II e il Ka’be(cubo) di Zarathustra costruito nel 520 a.C. con una struttura unica in pietre chiaro-scure trovatasi vicina alla serie delle tombe reali achaemenidi e poi recarsi a Bishapur a visitare i bassorilievi raffiguranti il trionfo di Sapore I (a cavallo) sugli imperatori romani Gordiano III (calpestato dal cavallo), Filippo l’Arabo (tenuto da Sapore) e Valeriano (in ginocchio davanti a Sapore) ed anche la statua di Sapore I, il grande comandante sassanide, con l’altezza di 7 metri situato sulla soglia della grotta vicina a Bishapur.

Nel periodo Safavide, vennero costruiti numerosi palazzi e edifici abbelliti con lo stesso stile architettonico usato a Isfahan, la capitale del tempo. Dopo i safavidi, Shiraz iniziò una sorta di declino, ma dopo nel periodo Zand la città riprese subito la sua prosperità e ci furono costruiti un quartiere reale con una cittadella(Arg Karim Khani, l’abitazione con l’architettura mista militare e residenziale circondata dalle alte mura collegate da quattro torri in mattoni rotonde), le numerose costruzioni amministrative, il complesso di Vakil nel centro della città( composto dal Bazaar coperto con i bellissimi cortili, i caravanserragli e le vecchie negozie e dalla moschea Vakil con due portici decorati con le tipiche piastrelle e la sala di preghiera colonnata dalle colonne monolitiche scolpite a spirale, dal bagno Vackil, il vecchio bagno pubblico della città) e ecc.

Tra le altre attrazioni di questa città meravigliosa e spettacolare con l’atmosfera da “Mille e una notte” ricordiamo l’innovativo padiglione Shapouri e il suo giardino esuberante; il giardino botanico d’Eram (uno dei 9 giardini persiani registrati tra i patrimoni culturali dell’Umanità dell’Unesco); le tombe commemorativi di Hafez e Sa’di, due celebri poeti, incise con brani tratti dalle loro poesie e circondate dai giardini, sentieri e corsi d’acqua; il complesso di Bagh-e Jahan Nama; il complesso delle residenze patrizie di Qavvam( la casa con aranceti e il museo antropologico della casa di Zinat ol Molk); la moschea elegante Nasirol Molk(conosciuta anche come la moschea Rosa, il luogo del culto islamico della città, caratterizzata dalle belle facciate esterne dei portici, dai giochi di luce delle grandi vetrate colorate della sala di preghiera e dalle colonne interne decorate dalle piastrelle policrome); il santuario di Shah Cheragh, il fratello dell’Imam Reza, l’ottavo Imam degli Sciiti, ornato dal lavoro degli specchi e dalle onde delle luci, dalle iscrizioni in stucco, dalla cupola in ferro interno con un rivestimento di mattoni e piastrelle smaltate; il giardino d’Afif Abad (Golshan) e il cancello del Corano nel nord della città.

Passargade

La prima capitale dell’impero mondiale Achaemenide trovatasi a 118 km da Shiraz e a 82 km da Persepoli fu costruita da Ciro, il Grande, (550-529 a. C.) dopo la sua vittoria contro i Medi, gli eserciti di Lidia e gli imperi Babilonesi.
Ciro, il fondatore della dinastia Achaemenide ordinò a creare i giardini imperiali a Passargade i quali diventano poi le origini dei giardini persiani. Il complesso di Passargade comprende i palazzi colonnati e reali, la sala delle udienze, la fortezza di Tal Takht e il sepolcro di Ciro e sua moglie ed è stato inserito tra l’elenco dei patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO nel 2004.
La tomba solitaria e gloriosa di Ciro, il Grande, è il monumento in pietra più noto di Passargade la cui parte inferiore ricorda uno ziggurat costruito da sei alti gradini e quella superiore ha la forma di casa con tetto a due falde.

Persepoli

Persepoli, noto anche come Trono di Jamshid, è la zona archeologica più impressionante dell’Iran estesa su una superficie pianeggiante vicina a Shiraz a distanza di 60 km. L’incredibile capitale primaverile degli Achaemenidi venne fondata da Dario I, il Grande, nel 518 a.C. e poi sviluppata dai suoi discepoli Serse, suo figlio, e Artaserse І. In occasione delle celebrazioni come il Noruz, il capo d’anno iraniano, i rappresentanti di tutti gli stati sudditi dell’impero Achaemenide venivano a presentare i loro doni ai sovrani achaemenidi. La qualità delle rovine monumentali dei palazzi magnifici di 100 colonne, Apadana e Hadish con le dimensioni ciclopiche insieme al grandioso portico d’accesso di tutte le Nazioni fiancheggiato da due colossali tori guardiani di pietra lo rendono un complesso interessante da visitare. Le figure di re, guerrieri, guardie, inviati delle 31 satrapie e serventi, i bassorilievi della sala dell’Udienza reale, del leone che addenta il toro e dei esistenti mistici come sphinx e il toro con la testa umana e le ali dell’aquila sulle spalle, i disegni di fiori di loto e le colonne in pietra di 20 metri d’altezza con i capitelli a forma di due grifoni, tori o leoni posti alle estremità opposte sono splendidi e vi raccontano il mito di Persepoli e la natura metaforica dei rilievi.
Questo sito magniloquente fu incendiato nel 330 a.C. dall’esercito d’Alessandro Magno e la maggior parte dei documenti relativi all’impero Achaemenide e alla cultura persiana di quel tempo furono saccheggiati e distrutti.
Vale la pena organizzare un giro per visitare Persepoli a mattina e ci vogliono verso 3 ore per concepire la maestosa arte dei persiani in più di 2500 anni fà e poi recatevi verso il Passargade.

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